Nuovo DJI Mini 2 nello store on-line

17 / 11 / 2020 • Nuovi prodotti

Con un peso inferiore ai 249 grammi il Mini 2 ricade sotto la categoria CO del Regolamento EASA, non serve il patentino ma serve la registrazione, eseguibile online sul sito d-Flight  al costo di 6€ e l’assicurazione. Dopo la registrazione viene dato un QR Code da attaccare al drone.

La prima novità è il passaggio al controller del Mavic Air 2, un controller più grande ma anche più pratico rispetto a quello con le chele che veniva dato con il primo modello. I possessori di iPhone saranno poi contenti di avere un telecomando che non copre il FaceID, cosa decisamente fastidiosa sulla prima versione di telecomando ormai abbandonata.
Il cambio di telecomando è propedeutico ad un secondo cambiamento fatto, ovvero il sistema di trasmissione: al posto del Wi-fi c’è Ocusync 2. Ocusync 2 è la tecnologia proprietaria di DJI che usa sempre le frequenze del Wi-fi ma riesce a gestire la banda in modo dinamico e con una precisione migliore, e questo assicura una portata decisamente maggiore e una stabilità del segnale migliorata.
La scocca del Mini 2 ricalca quella del Mini: la batteria si inserisce nella zona posteriore dove ora, al posto della microUSB, troviamo una più comoda USB Type C di fianco allo slot microSD. La porta Type C permette di ricaricare il drone con un powerbank, anche se con circa 30 minuti di autonomia e tre batterie, nel Fly More Combo Pack, l’autonomia di volo è garantita.
DJI ha dotato il drone di una pratica cintura che richiude e tiene ferme le eliche, comoda per il trasporto, e dell’indispensabile protezione per la fotocamera montata sul gimbal.
DJI ha aggiunto anche le luci per individuare il drone quando si vola in condizioni di luminosità precaria e ha cambiato le eliche e i motori.

La serie Mini viene identificata da DJI come la “camera volante”: l’idea del produttore cinese è che questo tipo di drone venga usato quasi esclusivamente per fare fotografie e video. L’assenza dei sensori di collisione è quindi giustificata dal fatto che non servono affatto: si porta il drone in quota, dove non ci sono ostacoli, si sposta sull’obiettivo e si scatta.

La “fotocamera volante” di DJI riceve tuttavia una serie di miglioramenti netti e importanti: arriva lo scatto in RAW per le foto, coadiuvato dalla possibilità di avere anche un bracketing con la modalità AEB, arrivano le modalità di scatto 360° e panorama ma soprattutto arriva il video 4K a 30p. Il modello precedente si fermava a 2.7K. Presente a che lo zoom, comunque digitale e con crop, una cosa che a nostro avviso è meglio fare in post produzione piuttosto che dall’app mentre si vola.

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