NASA, gare con i droni finanziate da Google: AI vs pilota professionista

28 / 11 / 2017 • Nuovi prodotti

La NASA, o meglio la sua divisione Jet Propulsion Laboratory (JPL), ha recentemente messo in piedi una sorta di test per verificare le attuali differenze che intercorrono se a condurre un drone da gara è l'esperienza di un pilota professionista in carne ed ossa oppure un sistema basato su AI (Artificial Intelligence).

I ricercatori della NASA hanno tenuto a precisare come questa tipologia di test sia fortemente propedeutica per accelerare lo sviluppo in ambito AI, esperimenti e conseguente raccolta dati di sessioni come queste riescono a fornire dati pari a circa 2 anni di ricerca tradizionale; il progetto in questione è stato finanziato anche da Google, e per lo svolgimento delle prove sono stati utilizzati droni con specifiche da gara, costantemente monitorati nell'intento di completare un percorso articolato nel minor tempo possibile, fedelmente riprodotto anche in ambiente virtuale, al fine di poter avere tutti i dati alla mano per stabilire l'attuale stato dei fatti.

Per sfidare l'intelligenza artificiale messa a punto dalla NASA, è stato chiamato in causa Ken Loo, professionista e pilota della Drone Racing League internazionale. Secondo il rapporto della NASA, l'AI sulla carta era inizialmente in grado di battere il pilota umano scelto, ma nel corso della prova le doti artificiali non hanno prevalso sull'esperienza e sull'aggressività in campo del professionista "Questa è sicuramente la pista più faticosa sulla quale abbia mai volato", ha detto Loo "Uno dei miei difetti come pilota è che mi stanco facilmente e quando sono mentalmente stanco, comincio a perdermi per il tracciato, anche dopo diversi giri completati correttamente".

Alla fine, però, sembra inevitabile che l'AI sarà in grado di superare anche i piloti umani più astuti.

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